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Home » Attualità » EPBD IV. Il Governo al lavoro sulla Direttiva Case Green

EPBD IV. Il Governo al lavoro sulla Direttiva Case Green

2 Aprile 2024
in Abitazioni, Attualità, Edilizia sostenibile, Efficienza energetica, EPBD, Immobili, Leggi e Sentenze
Tempo di lettura:4 minuti
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Qualche giorno fa la viceministra del Mase, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha anticipato in Commissione Attività produttive, commercio e turismo (X) della Camera l‘atteggiamento del Governo verso la Direttiva EPBD IV, alias Case Green. In grandissima sintesi: pur nell’incertezza degli accadimenti della politica italiana e sotto i vincoli strettissimi del Bilancio dello Stato, il mondo dell’edilizia e il settore dei serramenti possono ben sperare.

Dopo l’esperienza del Superbonus, chiusasi in modo tempestoso con il DL 39 del 29 marzo, molti si domandano quale sarà l’atteggiamento del Governo verso la Direttiva Case Green o meglio Direttiva EPBD IV, quarta edizione della Direttiva sulla Prestazione energetica degli Edifici. Una prima cartina di tornasole è rappresentata dalla risposta dI Vannia Gava, viceministra del Mase, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, fornita qualche giorno fa in Commissione Attività produttive, commercio e turismo (X) della Camera. È stato in occasione di una cosiddetta Interrogazione a risposta immediata presentata dall’attiva on. Erica Mazzetti, FI, che verteva sull’impatto dell’efficientamento energetico sulle imprese del settore dell’energia.

L’EPBD IV  in Italia

Nelle tre righe finali della sua risposta l‘on. Gava anticipa i risultati del lavoro di squadra che il Governo sta attuando per implementare sia la Direttiva sull’Efficienza eergetica (EED) che quella detta Case Green o EPBD IV, appena approvata dal Parlamento EU e in attesa della validazione finale da parte del Consiglio che avverrà il 12 aprile. Alla fine della risposta si dice: “…si può anticipare che la nuova politica per l’efficientamento degli edifici avrà un impatto significativo per la crescita del settore delle costruzioni e dell’impiantistica, nonché più in generale sulle imprese di servizi energetici”. Parole certamente incoraggianti e che fanno ben sperare visto che solo pochi giorni fa, in fase di votazione finale, i parlamentari dei tre partiti al Governo avevano votato contro l’approvazione della Direttiva.

L’iter di recepimento della Direttiva

Nella sua risposta l’on. Gava (Lega), dopo aver ricordato le disposizioni della Direttiva sulla Prestazione energetica degli Edifici, ha chiarito che “sul tema dell’efficientamento energetico del parco immobiliare pubblico e privato, il MASE ha attivato un tavolo di lavoro già a partire dal mese di agosto 2023 con l’obiettivo di elaborare proposte concrete e condivise per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi di efficienza energetica previsti dal PNIEC. Il mandato del tavolo è l’individuazione delle misure necessarie per conseguire gli obiettivi fissati, valutandone al contempo l’impatto energetico, emissivo ed economico e in modo da garantire una transizione energetica equilibrata in grado di ottimizzare il rapporto tra costi e benefici per la collettività e per lo Stato”.

Lavoro di gruppo

Coordinati dal Mase, partecipano attivamente ai lavori del tavolo altri Ministeri, come il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministero della cultura, nonché altre Amministrazioni quali ENEA, GSE, RSE, ISPRA e Invitalia.

Il Parco immobiliare

Preliminare a una legge italiana di recepimento della Direttiva EPBD IV  è stata l’elaborazione di un quadro conoscitivo del parco immobiliare in termini di numerosità, tipologia e consumi di energia molto dettagliato che ha consentito di effettuare le prime stime sul volume degli investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi previsti dalle nuove direttive «Case green» ed « Efficienza Energetica ». Al riguardo la viceministra ha evidenziato che la nuova direttiva sull’Efficienza Energetica, entrata in vigore già nello scorso mese di ottobre 2023, prevede l’obbligo per gli Stati Membri di riqualificare almeno il 3 per cento l’anno della superficie degli edifici pubblici.

Nuovi strumenti finanziari

Come allora finanziare il processo di riqualificazione energetica degli edifici dopo l’esperienza del Superbonus? Dal tavolo di lavoro è emersa l’esigenza di mobilitare maggiori risorse private attraverso il ricorso a nuovi strumenti finanziari, alla promozione dei contratti di prestazione energetica (cosiddetti EPC), alla crescita delle imprese dei servizi energetici (cosiddetti ESCO).

Le ricadute della Direttiva EPBD IV

In parallelo, ha anticipato l’on. Vannia Gava, “sono partiti i lavori per valutare puntualmente le ricadute economiche e occupazionali del pacchetto di misure che si prevede di attivare per la riqualificazione energetica degli edifici e, più in generale, per il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC. Entro la conclusione dei lavori del tavolo, previsti per il prossimo mese di maggio, si potranno avere elementi quantitativi più dettagliati. Tuttavia, si può anticipare che la nuova politica per l’efficientamento degli edifici avrà un impatto significativo per la crescita del settore delle costruzioni e dell’impiantistica, nonché più in generale sulle imprese di servizi energetici”.

In arrivo legge sui bonus fiscali?

Risulta evidente che una legge italiana sull’efficientamento energetico del parco immobiliare in linea con la EPBD non possa prescindere da un provvedimento di riordino dei bonus fiscali in materia. Atal proposito si nota che nella replica l’on. Mazzetti, dichiarandosi soddisfatta della risposta ricevuta, ha auspicato che la recente proposta di legge a sua prima firma sui bonus fiscali per gli interventi di incremento dell’efficienza energetica e della sicurezza antisismica degli edifici possa rappresentare un inizio per intervenire in materia.  L’efficientamento energetico degli edifici, evidenzia l’esponente di Forza Italia, deve procedere di pari passo con quello sismico e idrico e che il sistema di incentivazione deve essere direttamente proporzionale ai livelli di efficientamento raggiunti, nonché inversamente proporzionale al reddito del beneficiario.  A questo punto non ci resta che auspicare che il riordino dei bonus fiscali in edilizia avvenga presto e bene, e possibilmente con misure stabili e di media/lunga durata.

Ennio Braicovich

Tags: GovernoMASE
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