Nei primi due mesi dell’anno, secondo i dati dell’Erario, i bonifici parlanti per i lavori in casa sono scesi del 35% rispetto all’anno precedente. Il crollo dovuto essenzialmente al taglio delle detrazioni previsto dalla legge di Bilancio 2025.
Gli investimenti per i lavori da bonus casa nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno sono stati di 3,15 miliardi di euro. Esattamente il 35% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 quando erano state di 4,86 miliardi. Ne dà conto un articolo ben informato a firma di Cristiano Dell’Oste e Giorgio Gavelli apparso sul IlSole24Ore di stamane 26 maggio a pag. 8 con lancio in prima.
Lavori in casa in crisi
Il dato che certifica, se ve ne fosse ancora bisogno, lo stato di crisi della nostra edilizia è desunto dal Bollettino delle entrate tributarie del MEF, che ogni mese conteggia le ritenute versate dalle banche all’Erario. Per i bonifici per i lavori da bonus casa, ecobonus e sisma bonus le banche effettuano immediatamente la ritenuta d’acconto che dal 1° marzo 2024 è dell’11%. Il dato del crollo dei bonifici per i lavori in casa è da ricollegare al taglio delle agevolazioni fiscali al 36% salvo il caso di lavori nell’abitazione principale che godono ancora dell’aliquota maggiorata del 50%. Concetto espresso nella legge di Bilancio in maniera poco chiara: “l’aliquota maggiorata si applica solo nel caso in cui le spese «siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale».
Dubbi e caos normativo spingono il rinvio dei lavori in casa
Le detrazioni standard stanno diventando così basse che molti contribuenti rinviano lavori in attesa di una prossima legge di Bilancio possibilmente più generosa. Non solo. La stessa definizione di “abitazione principale” non copre la casistica reale che offre la realtà dei lavori in casa. L’incertezza giuridica sospinge molti al rinvio. Non a caso, come denunciamo da settimane, Enea non ha ancora aperto lo sportello per accogliere le pratiche Ecobonus e Bonus Casa “in attesa dei chiarimenti da parte degli organi competenti “. Vedi qui.
Black economy in auge
L’aliquota del 36% con detrazioni da scalare in dieci anni non regge il confronto con uno sano sconto del tipo “pochi, maledetti e subito” che pochi non saranno mai. Un’aliquota del 36% che scenderà a partire dal 2026 al 30% dando ulteriore stura alla black economy e alla conseguente diminuzione delle ricette fiscali. Chapeau per chi l‘ha pensata! E intanto la cassa integrazione nel mondo dell’edilizia e della serramentistica dilaga.
Ennio Braicovich
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Bonus edilizi 2025. In Gazzetta il Bilancio dello Stato 2025