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Home » Attualità » Il serramentista e la sostenibilità. Come affrontarla?

Il serramentista e la sostenibilità. Come affrontarla?

4 Maggio 2023
in Ambiente, Attualità, Produzione, Serramentisti, Sostenibilità
Tempo di lettura:5 minuti
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Il serramentista e la sostenibilità. Come affrontarla?
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Alla domanda di un serramentista artigiano su come rispondere alla richiesta di sostenibilità risponde l’ing. Sergio Botta dello Studio Tecnico B Side Italia

Un serramentista bolognese, lettore di Cosmoserr, ci ha posto la seguente domanda di grande attualità:

Sono un serramentista artigiano dalle parti di Bologna. Ho 7 dipendenti, tratto serramenti in alluminio e in  pvc, un po’ di porte blindate e schermature solari. Lavoro al 100% per il privato: appartamenti soprattutto, qualche negozio e qualche capannone. Sono andato alla mia banca per cercare di alzare il plafond del mio castelletto. Sono rimasto di stucco quando il direttore di filiale mi ha chiesto che cosa stessi facendo per la sostenibilità. Mi ha spiegato qualcosa ma non ci ho capito molto. L’ho trovata una domanda troppo filosofica. Ho preso tempo. E allora vi chiedo: come posso dimostrare che sono sulla strada della sostenibilità? e poi, perché tutto ciò?

Giovanni

Il serramentista e la sostenibilità

Sergio Botta
L’ing. Sergio Botta, esperto in innovazione

Risponde l’ing. Sergio Botta dello Studio B Side Italia, intervenuto recentemente proprio su questo tema a una Tavola rotonda sulla Sostenibilità aziendale, organizzata da Anfit.

La domanda del serramentista Giovanni collima perfettamente con quelle che sempre più spesso mi pongono imprese serramentiste di micro, piccola o media dimensione:

“Che cosa significa che una azienda è sostenibile ?”

“Cosa devo fare per far diventare sostenibile la mia azienda ?”

Il tema è di straordinaria attualità e la risposta, a mio avviso, è semplice e difficile al tempo stesso …

Volendo usare una utile metafora, si potrebbe dire che è come quando al ristorante chiediamo un vino buono.

Non c’è un’unica ricetta per la sostenibilità

Ma che significa un “vino buono”? Essere un vino che non ha difetti non basta a definirsi buono … la “bontà” dipende dalle sue caratteristiche organolettiche, dall’abbinamento col piatto, dal costo (?), dall’atmosfera e certamente dal gusto di chi beve e, oserei dire, anche dal suo umore. Insomma, non c’è una ricetta unica. Non c’è una formula magica.

L’analogia viene bene anche con  le aziende: non c’è una ricetta unica per essere sostenibile … la sostenibilità è un obiettivo in senso lato a cui tendere in maniera progressiva e graduale, realizzando una serie di azioni atte a dimostrare con dichiarazioni di intenti e quindi con i fatti l’attenzione ai temi dell’AMBIENTE (E), del SOCIALE (S) e della GOVERNANCE (G), ovvero l’insieme dei criteri riuniti sotto l’acronimo ESG (Environmental, Social Governance) di cui così spesso sentiamo parlare.

In concreto, che deve fare il serramentista?

Da tempo il mondo della normazione nazionale ed internazionale e numerose organizzazioni, enti non-profit, ONG, ecc. forniscono alle imprese, di qualsiasi settore merceologico, numerosi strumenti per l’implementazione in azienda di sistemi, prassi, metodi e tecniche di calcolo capaci di attuare concretamente i criteri ESG, con riferimento sia al manufatto realizzato (prodotto) che alla gestione organizzativa (sistema).

Azioni per l’Ambiente

In tema di AMBIENTE (E) è possibile far riferimento a norme/protocolli/standard di prodotto (EPD, Carbon Footprint ISO 14064/ISO 14067, Asserzioni Ambientali ISO 14021, Remade In Italy, Ecolabel, PEF, GRS/RCS, FSC, PFSC, EPD Italy, ecc.) e di sistema (ISO 14001, EMAS, ISO 50001, ISO 46001, LWG, ZDHC, UNI 11820, UNI PdR134, ecc.)

Iniziative per il Sociale

Analogamente, in ambito SOCIALE (S) si può far riferimento a norme/protocolli/standard di sistema (ISO 45001, ISO 30415, UNI PdR 125, SA 8000, UNI PdR 18, ISO 26000, ISO 20400, ecc.)

Azione per la Governance

Infine, circa la GOVERNANCE (G) ci si può rifare a norme/protocolli/standard di sistema (MOG 231/01, ISO 9001, ISO 22301, ISO 37001, ISO 37301, ISO 27001, ISO 56002, ISO 31000, ecc.).

Istruzioni per chi parte da zero

E per quelle imprese che finora non hanno fatto mai nulla e che partono da zero, che cosa debbono fare ?In primo luogo, consiglio di:

-attuare in azienda un intervento informativo/formativo. Il fine è favorire la nascita e lo sviluppo di una sensibilità diffusa nonché di un linguaggio comune alla base di ogni successiva attività operativa. In generale sono necessari per affrontare le successive richieste in tema di soddisfacimento dei criteri ESG che il mercato richiede;

-costituire un gruppo di lavoro multidisciplinare (Area Commerciale, Area Tecnica, Area Produzione, Area Amministrazione, Area Comunicazione) per favorire il consolidamento di una cultura aziendale in tema di sostenibilità e la governance del processo di cambiamento per il soddisfacimento dei criteri ESG che il mercato richiede;

-istituire e mantenere strumenti di comunicazione interna/esterna all’impresa, per il coinvolgimento sia del personale aziendale che degli altri stakeholders.

Due strade per il serramentista

Quindi, il mio suggerimento è quello di muoversi lungo 2 strade parallele, in ordine sia al sistema che al prodotto.

Il sistema

Circa il sistema, oltre a conformarsi alla ISO 9001 come sarebbe opportuno già da tempo, ritengo molto utile partire con l’implementazione in azienda di una buona ISO 14001, che consentirà all’impresa di dotarsi di una serie di criteri e procedure interne che saranno certamente di aiuto nell’ottenimento delle successive certificazioni sia di sistema che di prodotto (per le quali è richiesto di dotarsi di specifiche prassi/metodologie).

E il prodotto?

Circa il prodotto, consiglio di partire gradatamente, con l’ottenimento di una prima etichetta green semplice, tipo ISO 14021, per poi passare ad applicazioni via via più complesse, come EPD, REMADE IN ITALY, ecc. L’avvertenza è di indirizzare gli sforzi e gli obiettivi verso le richieste del mercato di riferimento che potrebbe premiare questa o quella “caratteristica” green del prodotto.

A tale proposito, ricordo inoltre che il serramentista è di fatto un “assemblatore” che combina materiali e componenti realizzati da altre imprese. Ad esse suggerisco di iniziare a richiedere ai propri fornitori le relative evidenze oggettive (certificazioni, asserzioni, ecc.) in termini di basso impatto ambientale, quali il contenuto di riciclato, le emissioni di CO2, l’uso ridotto di risorse, ecc.

Buon Lavoro a tutti!

ing. Sergio Botta, Studio tecnico B Side Italia

Tags: Sergio Botta
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