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Home » Attualità » Bonus edilizi 2025. In Gazzetta il Bilancio dello Stato 2025

Bonus edilizi 2025. In Gazzetta il Bilancio dello Stato 2025

2 Gennaio 2025
in Abitazioni, Attualità, Bonus Casa, Bonus edilizi, Ecobonus
Tempo di lettura:5 minuti
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Bonus edilizi 2025. In Gazzetta il Bilancio dello Stato 2025
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La Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre ha pubblicato la legge 30 dicembre n. 207 che contiene il Bilancio dello Stato 2025, e che prevede tra i tanti provvedimenti anche le nuove disposizioni sui bonus edilizi 2025. I tagli presenti e futuri sono più che evidenti. La legge è entrata in vigore ieri 1° gennaio.

Come anticipato qui, la Legge di Bilancio dello Stato per il 2025 configura anche le nuove disposizioni per i bonus edilizi 2025.  Qui trovate il provvedimento LEGGE 30 dicembre 2024, n. 207  Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027. (24G00229) (GU Serie Generale n.305 del 31-12-2024 – Suppl. Ordinario n. 43). Un solo articolo, il n. 1, contiene i 908 commi di pertinenza.

Bonus edilizi 2025

In particolare: Ecobonus, Bonus Casa, Bonus Mobili, Sismabonus, Superbonus ex 110%, depotenziato ai minimi termini. Se avrete la pazienza di leggere i vari commi che li contemplano, li  troverete riportati in un linguaggio sempre più incomprensibile ai normali umani. In ogni caso i vari bonus edilizi 2025 li troverete ai commi 54, 55 e 56. Ecobonus e Bonus Casa sono confermati al 50% per il 2025 ma solo per l’abitazione principale. Per seconde case e altri edifici si scende subito al 36%. Nei grafici sottostanti abbiamo pensato di tradurre l’evoluzione di Ecobonus e Bonus Casa in linguaggio immediato. Il comma 10 riguarda i soggetti che hanno un reddito complessivo superiore ai 75mila euro. Esso pone dei limiti penalizzanti alle detrazioni in base al numero dei figli. il che non è una buona notizia in grado di stimolare il mercato della ristrutturazione edilizia e dell’efficientamento energetico delle unità immobiliari.

Detrazioni variabili

Sono diverse per i diversi interventi:

–Ecobonus. La detrazione massima per gli interventi di efficientamento energetico è determinata dalla legge a 60mila euro, in misura fissa, corrispondente a una spesa massima di 120mila euro se l’aliquota è del 50%. Se questa è del 36%, la spesa massima sale a 166 666 euro. Quando invece l’aliquota scende al 30% la spesa massima sale a 200 000 euro. Questo per effetto della detrazione massima di 60mila euro fissa per legge.

–Bonus Casa. Per legge il tetto di spesa è sempre di 96mila. Il che significa che gli interventi di ristrutturazione con aliquota al 50% danno diritto a una detrazione massima di 48 000 euro. Se l’aliquota scende al 36%, la detrazione massima scende di conseguenza a 34 560 euro. Un valore che sprofonda a 28 800 € se l’aliquota è del 30%.

Le altre disposizioni sui Bonus

Il Bonus Mobili e grandi elettrodomestici, ottenibile dopo lavori di ristrutturazione, è confermato al 50% prevedendo un tetto di spesa massima di 5mila euro. Confermato pure il Bonus Barriere 75% (che nn riguarda più gli infissi). Tra le novità: vengono eliminati le agevolazioni per le caldaie a combustibili fossi, pur ammettendo quelle ibride, cioè, alimentate anche da pompe di calore. Eliminato pure il Bonus verde del 36% destinato alle riqualificazioni di terrazzi e giardini.

La prima vera novità

E’ rappresentata dai commi dal 513 al 519 che racchiudono un provvedimento di rilevante valore sociale ed che ha suscitato subito un elevato interesse. Esso contempla misure a favore dell’efficientamento dell’edilizia pubblica, anche residenziale (ERP), e delle abitazioni di famiglie a basso reddito e vulnerabili. Si tratta dell’Investimento 17 “Strumento finanziario per l’efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica (ERP)” della Missione 7 del PNRR. Il finanziamento è per complessivi 1.381 milioni di euro per l’anno 2025. Il fine è garantire il conseguimento degli obiettivi previsti nel capitolo REPowerEU del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Per l’attuazione

Per mettere a terra il provvedimento servirà un decreto del Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Esso individuerà la tipologia degli investimenti agevolabili e la tipologia del sostegno finanziario concedibile. La misura prevede gli interventi della società Gestore dei servizi energetici– GSE Spa come soggetto attuatore dell’Investimento 17 e delle società SACE Spa e Cassa depositi e prestiti Spa come partner finanziari. Il provvedimento sarà seguito con attenzione non solo per il suo valore economico e sociale ma anche perché potrebbe essere terreno sperimentale preliminare all’attuazione della Direttiva EPBD (Case Green).

La futura novità

E’ il Piano Casa Italia che non è per domani e neanche per dopodomani. Peccato! Ideato per venire incontro al pesante fabbisogno abitativo stanzia 560 milioni di euro: 150 milioni per il 2028, 180 milioni per il 2029 e 230 milioni di euro nel 2030. Richiederà un apposito DPCM, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che fisserà le regole per un piano nazionale per l’edilizia residenziale e sociale pubblica. Ottima l’idea ma pochi sono i finanziamenti e soprattutto i tempi sono lunghissimi. Visti i tempi di messa a terra dei progetti pubblici, per quando si prevedono i primi cantieri? Fra 5 anni? Domande che richiedono risposte.

Rapido commento

La conferma dell’aliquota del 50% per i Bonus edilizi 2025 per la prima casa è una buona notizia per cittadini e operatori dell’edilizia e della serramentistica. Meno buono è l’annuncio della sua discesa al 36% e al 30%, secondo il piano temporale evidenziato nei diagrammi soprastanti. Tuttavia, questa evoluzione temporale può avere l’effetto positivo di stimolare le attività nel corso di quest’anno. Altra inevitabile considerazione è l’ulteriore complicazione della legge che regola la Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, come l’articolo 16-bis del TUIR-DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 dicembre 1986, n. 917 Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi. Basta dare un’occhiata al link su Normattiva. Meno male che tutti i partiti avevano promesso di semplificare leggi e regolamenti! Basta leggere il comma 10 che punisce chi guadagna più di 75mila euro e che si vede punito. Per comprenderne il testo occorrono due lauree: una in matematica e una in giurisprudenza. L’unica chiara in questo incomprensibile bailamme è che il sommerso ritornerà alla grande. Era questo che volevano il MEF e il Governo?

(continua)

Ennio Braicovich

Immagine: doc. Agenzia delle entrate

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