Dallo studio ‘La via italiana alla Direttiva Case Green’, realizzato dal Centro studi di Fondazione Geometri Italiani, emerge che il nostro paese ha raggiunto più della metà degli obiettivi per il 2030. Grazie agli interventi di efficientamento energetico realizzati tra il 2020 e il 2024 l’Italia ha già raggiunto una riduzione dei consumi del 9,1% rispetto al target del 16% previsto per il 2030. La sfida della transizione energetica nel settore edilizio non è impossibile, dicono gli Autori dello rapporto.
Che dire oggi della Direttiva Case Green, o Epbd IV, che tante polemiche ha suscitato e suscita ancora nel Paese? Al di là delle varie prese di posizione pensiamo che meriti molta attenzione lo studio ‘La via italiana alla Direttiva Case Green‘, realizzato dal Centro studi di Fondazione Geometri Italiani in collaborazione con Centro studi sintesi – Cgia di Mestre e Smart Land.
Le cifre per la Direttiva Case green
Lo studio, realizzato con rigore metodologico utilizzando dati ufficiali Enea, Istat e Ispra, ha il merito di essere il primo studio quantitativo completo sugli impatti della Direttiva Epbd IV in Italia. Quindi: numeri, dati, fatti e valutazioni conseguenti. Vale la pena di sottolineare che è stato oggetto, giovedì scorso, della conferenza stampa dell’on. Andrea De Bertoldi (Lega) tenutasi alla Camera dei Deputati, intitolata per l’appunto “La via italiana alla Direttiva Case green – Potenzialità e impatti dell’adozione della direttiva Epbd IV”. Qui la registrazione dell’evento sul sito webtv della Camera.
Epbd IV: a che punto siamo?
Grazie agli interventi di efficientamento energetico realizzati tra il 2020 e il 2024 – principalmente attraverso Superbonus 110% e altre detrazioni fiscali – l’Italia ha già raggiunto una riduzione dei consumi del 9,1% rispetto al target del 16% previsto per il 2030. Manca, quindi, solo il 6,9% per centrare l’obiettivo. Per raggiungerlo occorrerebbe secondo lo studio:
-84,8 miliardi di euro di investimenti (ca. 14,1 miliardi/anno);
–3 milioni di abitazioni da ristrutturare (ca. 505.000/anno);
–Con un costo medio per intervento: ca. 28.000 euro.
L’impatto economico
Sarà molto significativo: gli investimenti genereranno un effetto moltiplicatore di 280 miliardi di euro complessivi, così suddivisi:
-impatto diretto settore costruzioni: ca. 133,76 miliardi;
-Impatto indiretto: ca. 44,70 miliardi;
-Impatto indotto: ca. 101,70 miliardi;
-valore aggiunto generato: 102,6 miliardi (ca. 17,1 miliardi/anno).
Impatto occupazionale
Il piano di ristrutturazione energetica rappresenta una straordinaria opportunità occupazionale: circa 1.300.000 unità di lavoro attivate complessivamente, delle quali:
-circa 800.000 occupate direttamente nel settore costruzioni;
-circa 480.000 nell’indotto e nei settori collegati.
Si tratta di una media di circa 219.000 posti di lavoro/anno. Un contributo fondamentale per l’economia nazionale, si rileva.
Patrimonio edilizio obsoleto
-oltre il 52% del patrimonio residenziale (18,5 milioni di abitazioni) è in classe energetica F o G, di cui 13,5 milioni stabilmente occupate;
-il 68% delle abitazioni utilizza ancora combustibili fossili per il riscaldamento;
–Il 9% delle famiglie italiane vive in condizioni di povertà energetica, il dato più alto degli ultimi dieci anni;
-24 milioni di abitazioni (68,3% del totale) sono state costruite prima del 1980.
Una situazione davvero preoccupante.
Analisi socio-economica critica
–17,9% delle famiglie con spesa energetica elevata rispetto al reddito;
–9,9% delle famiglie ha difficoltà a riscaldare l’abitazione;
-17% vive in abitazioni con problemi di insalubrità;
-20,1% di persone a rischio povertà.
Direttiva Case Green dopo il 2030?
Lo studio di Fondazione Geometri Italiani traccia anche il percorso verso il 20250:
-2035: ulteriori 61 miliardi di investimenti (12,2 miliardi/anno) per efficientare altri 2,18 milioni di abitazioni, con un risparmio aggiuntivo di 3,37 milioni di tonnellate di CO2/anno;
-2050: completamento della riqualificazione del patrimonio energivoro con due possibili scenari:
a) scenario totale: 371 miliardi di investimenti per 13,3 milioni di abitazioni aggiuntive;
b) scenario selettivo: 230 miliardi per 8,3 milioni di abitazioni occupate stabilmente.
Gli ambiti strategici
Per il successo della Direttiva Epbd IV, il rapporto individua alcuni ambiti strategici:
-sostenibilità economica degli interventi; incentivi calibrati per fasce Isee con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili;
-sostegno prioritario alle prime case ed esclusione locazioni turistiche; creazione di fondi di garanzia e prodotti finanziari dedicati;
-maggiori incentivi per abitazioni in classe G con riqualificazione globale.
– rimozione degli ostacoli con semplificazione normativa per contesti condominiali complessi; rafforzamento misure per sanare irregolarità edilizie, garanzia di certezza e stabilità normativa per tutta la durata della Direttiva.
-innovazione e abitazioni smart: incentivi mirati per sistemi smart e soluzioni digitali, promozione dei “gemelli digitali” degli edifici, formazione specializzata per professionisti del settore.
Le conclusioni
Tirano le somme per Fondazione Geometri Italiani il presidente Cngegl Paolo Biscaro e il presidente di Cassa Geometri Diego Buono: “Abbiamo straordinarie risorse e saperi tecnici che ci consentono di affrontare questa trasformazione con realismo e determinazione. È fondamentale costruire strumenti finanziari dedicati alle famiglie vulnerabili, anche grazie al Fondo sociale per il clima che l’Ue attiverà dal 2027. La ricerca dimostra che la ‘via italiana’ alla Direttiva Case Green è possibile e può diventare un volano per l’economia e l’occupazione nazionale”. Conclusioni davvero incoraggianti, anche perché basate su numeri, dati e fatti.
a cura di EB
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