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Home » Attualità » Governo, ecco i dettagli dello stop a cessioni crediti e sconto

Governo, ecco i dettagli dello stop a cessioni crediti e sconto

17 Febbraio 2023
in Attualità, Bonus edilizi, Cessione dei crediti, Ecobonus, Edilizia, Efficienza energetica, Sconto in fattura, Superbonus
Tempo di lettura:4 minuti
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Governo, ecco i dettagli dello stop a cessioni crediti e sconto
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato, senza alcun preavvso, un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Un provvedimento giudicato una sciagura da tutta l’edilizia e dai consumatori.

E’ bufera all’annuncio che il Governo, a freddo, ha decretato lo stop alle cessione dei crediti da bonus edilizi, tutti sia ben chiaro, e allo stop in fattura, vedo qui. Protestano tutte le associazioni, a partire da Ance, Confartigianato, Finco e tante altre, che denunciano l’affossamento dell’edilizia. Protestano i consumatori colpiti a tradimento. E questo sia che sognassero una casa più confortevole e meno dispendiosa per le spese di riscaldamento sia che desiderassero cambiare una caldaia inefficienti e sostituire i vecchi serramenti. Ma, in attesa di leggere i dettagli del decreto-legge, vediamo come il Governo anticipa il provvedimento, una misura che moltissimi, e noi tra questi, giudicano una sciagura.

La posizione del Governo

Il decreto-legge introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Il provvedimento interviene, in particolare, per modificare la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e “superbonus 110%”, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche.

Oggetto del provvedimento

L’oggetto dell’intervento, precisa subito il Governo, non è il bonus, bensì la cessione del relativo credito, che ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico. Dall’entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta. Inoltre, non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese; resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti.

Ecco che cosa il Governo abroga

Si abrogano, precisa Palazzo Chigi, le norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti relativi a:

–spese per interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro;

–spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile.

Il Governo vieta a Regioni e Province l’acquisto

Si introduce anche il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento.

La responsabilità solidale

Infine, il testo chiarisce il regime della responsabilità solidale nei casi di accertata mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto ai benefici fiscali. Con le nuove norme, ferme restando le ipotesi di dolo, si esclude il concorso nella violazione, e quindi la responsabilità in solido, per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito e che siano in possesso della documentazione utile dimostrare l’effettività delle opere realizzate.

Si esclude il concorso nella violazione anche per…

L’esclusione opera anche per i soggetti, diversi dai consumatori o utenti, che acquistano i crediti di imposta da una banca, o da altra società appartenente al gruppo bancario di quella banca, con la quale abbiano stipulato un contratto di conto corrente, facendosi rilasciare un’attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione. Resta, peraltro, fermo che il solo mancato possesso della documentazione non costituisce causa di responsabilità solidale per dolo o colpa grave del cessionario, il quale può fornire con ogni mezzo prova della propria diligenza o non gravità della negligenza.

Il Governo sentirà le associazioni dell’edilizia

Il Consiglio ha concordato che le associazioni di rappresentanza delle categorie maggiormente interessate dalle disposizioni del decreto-legge saranno sentite dal Governo il prossimo 20 febbraio. Fin qui le posizioni di Palazzo Chigi. Di sicuro non finisce qui, sempre in attesa del decreto-legge.

Ennio Braicovich

Nella foto, il vicepresidente e ministro degli affari esteri Antonio Tajani, il Sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Raffaele Fitto e Giancarlo Giorgetti illustrano il provvedimento

Tags: EdiliziaGoverno
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