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Home » Attualità » Il Personale manca. Il Veneto tra le regioni più in sofferenza

Il Personale manca. Il Veneto tra le regioni più in sofferenza

18 Febbraio 2025
in Senza categoria
Tempo di lettura:2 minuti
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Veneto cerca personale
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Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato, il 2024 è stato un anno nero per chi cerca personale. Per le imprese artigiane in particolare, il Veneto è tra le regioni più in sofferenza nella ricerca di personale.

Il lavoro c’è ma il personale manca. E’ questo il grido d’allarme di Confartigianato Veneto, regione dove si registra la maggior difficoltà di reperimento della manodopera.

Ricerca di personale sempre più difficile

Sulla base dell’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal Excelsior, nel 2024 le entrate nella Regione Veneto ammontano a 53.620 lavoratori (sia dipendenti, a contratto, collaborazioni) con ben 34.940 lavoratori richiesti ma “introvabili”, ossia di difficile reperimento. La Lombardia si trova all’ottavo posto con una percentuale del 61,2%. Al secondo e terzo posto si posizionano l’Umbria e il Friuli-Venezia Giulia con rispettivamente il 65,1% e il 64,8%.

Artigiani in difficoltà

Se analizziamo le imprese artigiane in particolare, segnala Confartigianato, il Veneto è tra le regioni più in sofferenza nella ricerca di personale. Nel 2024 ha registrato la difficoltà di reperimento di manodopera più elevata d’Italia, con il 65,2% rispetto al dato nazionale del 55,2%, con uno scostamento del +13,7 punti percentuali rispetto alla ricerca di personale sul totale imprese. Nel 2023 il Veneto era al terzo posto con una percentuale di difficile reperimento del 60,4%. La situazione è dunque peggiorata.

Il personale è fattore critico

“È una delle criticità più percepita dalle nostre aziende – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto –, soprattutto perché non ci sono soluzioni rapide. E il bisogno è ora. Assistiamo ad un radicale cambiamento di stili di vita e di mentalità, soprattutto nei giovani, che non sono più disposti a rinunciare legittimamente al proprio tempo libero e chiedono una maggiore flessibilità di orario. Il problema è che le aziende possono anche cercare di andare incontro alle loro esigenze, ma i processi di produzione hanno delle regole”.

E’ un’emergenza

Quello del personale è un problema generale che andrebbe trattato ocme un’emergenza. Spiega sempre Boschetto: “Non troviamo lavoratori qualificati e con competenze specifiche e se anche si attinge dal mercato dei lavoratori stranieri, riscontriamo lo stesso problema di formazione che si aggiunge alla difficoltà della lingua e di convivenza tra diverse etnie e culture. Ritengo sia un’emergenza che andrebbe affrontata in un’ottica di politica economico-sociale e sociologica. Assenza di ricambio generazionale, crisi demografica e invecchiamento della popolazione, difficoltà dei mercati, inflazione, inadeguatezza dei percorsi scolastici rispetto al mondo del lavoro, sono tutte cause che andrebbero analizzate insieme per una nuova strategia e riforma del mondo del lavoro”.

Immagine in alto: doc. Wikipedia

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