Consumatori e filiera dell’edilizia firmano uniti il documento “Un patrimonio da salvare” per rigenerare le case degli italiani, risparmiare energia e salvaguardare l’ambiente. E domandano alle Istituzioni: che fine ha fatto il Conto Termico 3.0? che fine ha fatto la Direttiva UE EPBD 4?
30 realtà facenti parte del tavolo interassociativo “Un patrimonio da salvare”, hanno inviato alle Istituzioni una lettera, vedi qui, per sollecitare la pubblicazione del Conto Termico 3.0 e la revisione del DM 26 giugno 2015 sui requisiti minimi.
Consumatori e filiera dell’edilizia firmano uniti il documento “Un patrimonio da salvare” per rigenerare le case degli italiani, risparmiare energia e salvaguardare l’ambiente. E domandano alle Istituzioni: che fine ha fatto il Conto Termico 3.0? che fine ha fatto la Direttiva UE EPBD 4?
chiedono:
• Analisi completa e strutturata della situazione energetica e di sicurezza del patrimonio immobiliare nazionale
• Apertura di un tavolo tecnico con tutti gli stakeholder per il confronto approfondito su una politica di interventi sostenibili sul piano ambientale, economico e sociale.
Un patrimonio da salvare
Naturalmente il patrimonio è quello della edilizia italiana, delle nostre archtetture messo a repentaglio dall’inazione delle Istituzioni. L’Italia, come tutti i Paesi membri, scrivono le 30 realtà, è chiamata a recepire la Direttiva EPBD 4 non solo per finalità ambientali, ma anche per costruire una strategia economica e industriale capace di valorizzare le tecnologie italiane ed europee. Un percorso strutturato che deve contribuire alla riduzione della povertà energetica, un fenomeno sempre più diffuso nel nostro Paese, ben lontano dall’essere un’emergenza temporanea. E aggiungono: “Crediamo che l’entrata in vigore del Conto Termico 3.0, insieme all’aggiornamento del decreto Requisiti Minimi, fermi da troppo tempo, possa rimettere in moto un mercato oggi paralizzato e privo di prospettive di sviluppo”.
Chi firma “il patrimonio da salvare”?
La lettera alle Istituzioni è firmata da:
Adiconsum, AEM – Associazione Energy Managers, AiCARR, AIPE, Altroconsumo, ANACI Milano , Anfit, ANING – Associazione Nazionale Ingegneri, ANIT, Anpe, ARSE, Assocond CO.NA.FI, Assovernici, Gruppo pitture e vernici Federchimica-Avisa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Cortexa– Eccellenza nel Sistema a Cappotto, Energiesprong Italia, Federcomated, Federazione Filiera Legno, FIRE – Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, F.I.V.R.A., GBC Italia, ISI Ingegneria Sismica Italiana, Legambiente, Kyoto Club, Rete Professioni Tecniche, Renovate Italy, Rete Irene e SBA -Smart Buildings Alliance for Smart Cities ETS.
Come nota marginale, ma non troppo, notiamo con rammarico che solo Anfit, tra le tante associazioni del serramento, ha aderito al messaggio interasociativo. La lettera ricalca quella inviata, con lo stesso tenore, a novembre, sempre alle Istituzioni. Allora la firmarono in 25. Ora sono 30.
EB