Il primo di tre articoli della serie siglata “Pillole di Vetro” a cura del tecnologo del vetro Elvio Tessiore affronta il PVB. Il secondo tratterà l’EVA e il DG41 Infine, l’ultimo analizzerà le caratteristiche dell’SGP – Sage Glass Plus- Sentry Glass.
Intercalari negli stratificati: dalla nitrocellulosa agli ionoplastici
Gli intercalari sono film plastici di sintesi, polimetrici o ionomerici, che agiscono come adesivo eseparatore tra le lastre di Vetro stratificato, modificandone le prestazioni meccaniche, termiche ed acustiche in funzione dell’intercalare scelto.
Dalla nitrocellulosa…
Il primo intercalare utilizzato quale tentativo di rendere il vetro di sicurezza, fu la nitrocellulosa. Era il 1903 quando al chimico francese Eduard Benedictus, lavorando al ‘fulmicotone’, cadde una provetta in vetro contenente nitrocellulosa, o fulmicotone, appunto. Alle prime imprecazioni di rito, seguì un silenzio tensivo vedendo che i frammenti di vetro non si distaccavano dal polimero. Quindi si dipinse sul volto di Benedictus quel sorriso sornione tipico dei visionari…
…e fu il vetro stratificato
Ma la nitrocellulosa non è un composto stabile e tende a virare in colore giallo e a delaminare ai bordi del vetro, essendo igroscopica. Il sogno si infranse, come quella provetta e ci vollero altri 35 anni prima che il padre della Margarina e del Poliestere, Carleton Ellis…. Ebbene fu solo nel 1938 che il chimico americano Carleton Ellis, padre dimenticato della margarina e del poliestere, risolse brillantemente il problema della durabilità degli intercalari, sviluppando il ‘Polyvinyl Butyral’ (PVB).
PVB, il più usato
Ancora oggi il PVB è l’intercalare per eccellenza nei vetri per finestre, che acquistano in funzione del suo spessore diverse classi di sicurezza: dalla sicurezza semplice o anti ferita, all’anti caduta nel vuoto, anti vandalismo ed anti effrazione. Così nell’automotive, dove i parabrezza sono sempre stratificati con questo polimero. Nell’industria automobilistica, l’uso del vetro stratificato per i parabrezza è obbligatorio in molti paesi, come Stati Uniti, Europa e Giappone.
Le caratteristiche del PVB
Versatile, potendo essere fornito traslucido o colorato in moltissime tinte. Tenace, assolutamente incolore, pochissimo ingiallente nel tempo. Ma igroscopico e pochissimo resistente alle temperature. Igroscopico: può indurre delaminazione (distacco dai vetri componenti lo stratificato) ai bordi del vetro quando esposti, ovvero non intelaiati nel serramento. Poco resistente alle temperature, ovvero nei dintorni dei 40°C diventa viscoelastico riducendo drasticamente le sue proprietà iniziali. Per questo noi lo sconsigliamo per stratificare vetri che debbano avere caratteristiche strutturali: balaustre, scalini, pedonabili, pensiline etc.
Comportamento ai raggi ultravioletti
Una caratteristica accessoria, troppo spesso dimenticata o addirittura sconosciuta ad alcuni serramentisti e progettisti, è la riduzione che opera il PVB alla trasmissione dei raggi ultravioletti, UVA (TUV). Nello spessore di 1,52 mm la percentuale scende a zero con alti benefici sulla durabilità dei coloranti organici in mobili, tessuti, parquet.
(continua)
Elvio Tessiore, glassconsulting
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