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Home » Attualità » “Chi paga” per la Case Green? Nomisma: ci vuole un Piano

“Chi paga” per la Case Green? Nomisma: ci vuole un Piano

6 Maggio 2024
in Abitazioni, Attualità, Bonus edilizi, EPBD, Esco, Immobili, riqualificazione energetica
Tempo di lettura:3 minuti
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Di fronte agli impegni non lievi che impone la Direttiva Case Green (o EPBD) da poco approvata – ma chi paga? – l’Istituto di studi economici propone un piano nazionale per consentire alle famiglie di aderire a una transizione graduale ed equa. Perché “Le riqualificazioni degli immobili sono il miglior antidoto per mantenere e migliorare il valore della casa”

Lo aveva detto il ministro Giorgetti prima e il premier Meloni poi, il “chi paga” i costi della Direttiva Case Green sta diventando virale. Ovviamente nelle affermazioni dei politici c’è una buona dose di speculazione politica. E’ gioco facile in campagna elettorale fare leva sulla paura dei costi di gran parte dei proprietari di casa (80% circa degli italiani) e raccontando solo una parte della storia.

Risolvere il “chi paga”

Esce dagli schemi la proposta, avanzata da Nomisma, di un piano nazionale per consentire alle famiglie di aderire a una transizione graduale ed equa e sostenere il percorso di riqualificazione del patrimonio immobiliare. Il problema è che in Italia esiste un’ampia proprietà frammentata e fragile che non sempre ha la capacità di tenersi al passo con gli obiettivi di transizione energetica e ambientale.  

In che cosa consiste il piano Nomisma?

La strategia organica suggerita da Nomisma, anzitutto, dovrebbe riordinare il quadro attuale in materia di sussidi e bonus. Secondo Marco Marcatili, direttore Sviluppo di Nomisma, sono agevolazioni “che rischiano di finanziare i piccoli interventi, insufficienti a garantire da soli gli obiettivi richiesti dalla direttiva, e non le ristrutturazioni profonde, che agiscono sull’intero edificio e gli impianti e permettono, invece, di ridurre le emissioni in modo più performante”.

Altre misure

Accanto al riordino dei bonus, Nomisma suggerisce altri provvedimenti quali:

– ripristino della cessione del credito, combinato con un incentivo diversificato per ‘condizione condominiale’ e ‘profondità dell’intervento’ e

– attivazione di strumenti di tipo Esco (Energy Service company), in grado di anticipare alle famiglie italiane i benefici del risparmio energetico. In sostanza: i risparmi economici ottenuti mediante l’intervento di efficienza energetica concordato, vengono condivisi fra la Esco e il cliente finale consumatore in base a un EPC (Energy Performance Contracting o Contratto di prestazione energetica). Vedi come funziona sul portale InfoEnergia della Provincia di Trento.

Riqualificazione della casa = più valore

Le riqualificazioni degli immobili, peraltro, sono il miglior antidoto per mantenere e migliorare il valore della casa, assicura Nomisma. Negli ultimi anni si è notato un green premium del valore immobiliare tra il 15% e il 25% per gli immobili riqualificati energeticamente. Ciò dovrebbe spingere le istituzioni a politiche maggiormente responsabili. “Senza un piano nazionale equo, ponderato e accessibile a tutte le famiglie italiane, il rischio è che possa aumentare ancora la forbice sociale tra chi recepisce la direttiva e chi, invece, resta indietro e vede inesorabilmente deperire il valore del proprio immobile. Un errore da non ripetere, visto quanto accaduto con il Superbonus”, conclude Marcatili.

EB

Tags: Nomisma
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