Pochi fabbricanti sanno che per i prodotti da costruzione innovativi non coperti da norme armonizzate hEN esiste anche la strada dell’Eota per ottenere la marcatura CE e poter immettere i propri prodotti sul mercato. Una via più complessa e costosa che offre prospettive. Ecco il quadro
Ha suscitato vivo interesse la notizia, vedi news, che anche i fabbricanti di porte interne in metallo possono marcare CE le proprie produzioni seguendo la strada dell’EOTA, alternativa a quella delle norme armonizzate hEN. La ragione è ben comprensibile. Le porte interne, in tutti i materiali, sono coperte dalla norma non armonizzata EN 14351-2. Per varie e lunghe ragioni la norma non è stata armonizzata, ovvero i suoi riferimenti non sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della UE. Questo è l’atto che “sacralizza” il documento e permette ai produttori di emettere la dichiarazione di prestazione DoP e applicare la marcatura CE, azioni indispensabili per poter immettere i prodotti sul mercato in tutta sicurezza.
EOTA per i prodotti innovativi
Per questi prodotti, per i quali non esistono norme armonizzate, esiste la soluzione prevista dal Regolamento Prodotti da Costruzione n. 305/2011 che è la Valutazione tecnica europea (ETA– European Technical Assessment) che si basa su un documento per la valutazione europea (EAD-European Assessment Document). Un organismo di valutazione tecnica detto TAB-Technical Assessment Body (di solito sono enti di stato ma non sempre) realizza (o utilizza se già esistente per quel prodotto) il documento EAD e sulla base di questo rilascia l’ ETA– European Technical Assessment. A questo punto il produttore può redigere la dichiarazione di prestazione e apporre la marcatura CE. Anche qui, la piena validazione degli EAD avviene con la pubblicazione dei loro riferimenti nella Gazzetta Ufficiale della UE, come è avvenuto l’altro giorno.
EAD
Sul sito dell’EOTA, l’organizzazione europea dei TAB, è possibile scaricare liberamente gli EADs in lingua inglese. Inoltre, il sito offre molte informazioni sugli ETA, sugli EAD, sulle procedure per l’ottenimento degli ETA e la lista dei TAB. Per l’Italia è membro l’ITAB, Italian Technical Assessment Body, iniziativa congiunta tra il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione.
ETA
L’operazione Eota è strada complessa e costosa. Può valere la pena di perseguirla nel caso di prodotti ad elevato valore aggiunto. Un bell’esempio italiano, rarissimo, è l’ETA rilasciato dal DBiT tedesco al produttore altoatesino W.M.K. Secur S.r.l di Monguelfo per la partizione in vetro e alluminio resistente al fuoco Secur IPK nelle versioni “60-30” e “120-90”. Altro esempio di rilievo è quello della società tedesca Hörmann che ha ottenuto l’ETA per le porte interne H60 OD e H120 OD (altamente resistenti al fuoco). Il che permette la marcatura CE di queste linee di prodotti e la loro immissione su tutti i mercati dell’Unione.
Come ottenere un’ETA
La pubblicazione della Decisione di esecuzione presentata qui ora consente la marcatura CE anche per le porte interne in metallo. Per ottenere un ETA in Italia ci si può rivolgere a ITAB che è membro dell’EOTA. Un percorso alternativo è rappresentato da qualche ente notificato che ha stretto accordi un TAB, anche estero. Come è il caso dell’Istituto Giordano, v. qui, che ha siglato un accordo con Tecnalia, un Technical Assessment Body spagnolo. I tempi per ottenere un ETA non sono corti. Oltre a mettere una mano sul portafogli, occorre mettersi il cuore in pace e lavorare sodo. Naturalmente, come già rilevato, rimane la stranezza di vedere considerate le porte interne quali prodotti innovativi.
Ennio Braicovich
Immagine: doc Istituto Giordano