Nella vicina repubblica il numero dei permessi di costruzione scende ai livelli più bassi da almeno 10 anni. Tra aprile 2023 e marzo 2024 sono state autorizzate alla costruzione 358.600 unità abitative, ovvero il 19,8% in meno rispetto ai 12 mesi precedenti.
Anche in Francia, come in Germania, il mondo dell’edilizia soffre terribilmente, come si evince dai dati ufficiali sui permessi di costruire. Li ha rilasciati a fine aprile il Ministero della Transizione ecologica e della coesione dei territori. Le statistiche delle nuove costruzioni vengono elaborate a partire dal database Sitadel, che raccoglie le informazioni provenienti dalle dichiarazioni urbanistiche: richiesta di autorizzazione alla costruzione, dichiarazione di apertura cantiere, dichiarazione di ultimazione lavori e dichiarazione di conformità.
Il numero dei permessi di costruzione scende ai livelli più bassi da almeno 10 anni. Tra aprile 2023 e marzo 2024 sono state autorizzate alla costruzione 358.600 unità abitative, ovvero il 19,8% in meno rispetto ai 12 mesi precedenti. È il minimo storico degli ultimi 10 anni. Crollano anche i numeri degli avviamenti di cantiere: 283.200 cantieri avviati tra aprile 2023 e marzo 2024, un calo del 23,3%.
Una congiuntura unica di diversi fattori sta attanagliando l’edilizia d’Oltralpe. A cominciare dai tassi di interesse e l’inflazione, come in tutta Europa. Poi, vi sono le riduzioni delle agevolazioni per le nuove costruzioni e l’aumento dei costi di costruzione. Tutto ciò si sta traducendo in numerosi fallimenti, specie dei piccoli imprenditori edili, e negli annunci di licenziamento per le altre imprese. A questo proposito la Fédération française du bâtiment, equivalente della nostra Ance, prevede 90mila licenziamenti nel 2024 e 150mila nel 2025.
EB