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Home » Attualità » Bonifico parlante per bonus edilizi. Anfit: come farlo correttamente

Bonifico parlante per bonus edilizi. Anfit: come farlo correttamente

24 Maggio 2023
in Attualità, Bonus edilizi, Edilizia
Tempo di lettura:2 minuti
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Bonifico parlante per bonus edilizi. Anfit: come farlo correttamente
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Per ottenere gli incentivi fiscali, i cosiddetti bonus edilizi, cioè legati agli interventi in edilizia, è necessario pagare sempre attraverso bonifico parlante. L’Associazione per la Tutela della Finestra Made in Italy illustra come compilarlo correttamente per non perdere i benefici fiscali.

Per ottenere le agevolazioni fiscali dei cosiddetti bonus edilizi è necessario rispettare alcune regole abbastanza semplici che si possono agevolmente rinvenire nel sito di Enea. Una di queste regole è l’effettuazione dei pagamenti dei lavori tramite il bonifico parlante evitando accuratamente ogni altra modalità di pagamento, altrimenti addio ai benefici fiscali.

Procedure corrette, altrimenti addio ai benefici

Esattamente come fece chi scrive nel 2007, all’epoca del primo Ecobonus. Allora, per disattenzione, feci direttamente un bonifico al rivenditore delle finestre che aveva fornito i serramenti. Per fortuna, venni subito avvisato del macroscopico errore. Ne seguì un immediato contro bonifico e la mia andata in banca a compilare pazientemente il bonifico parlante. E quindi potei detrarre l‘anno successivo la mia quota annuale di detrazione.

La mia piccola storia personale illustra come sia facile essere indotti in errore. Per fortuna un post sul sito di Anfit, uscito da poche ore, spiega come effettuare correttamente il bonifico parlante affrontando i casi legati alle detrazioni fiscali derivanti da Ecobonus o da Bonus Ristrutturazione.

Perché il bonifico parlante

Il bonifico parlante, spiega l’autore del post, è strutturato in maniera tale da poter risalire con precisione ai dati del contribuente che sta effettuando la transazione. Esso può essere sviluppato attraverso modulistiche apposite sia digitalmente, sia presso le sedi fisiche di banche e uffici postali. Inoltre, il bonifico parlante deve contenere nome, cognome e codice fiscale del beneficiario delle detrazioni (che deve necessariamente coincidere con l’intestatario della fattura, ma non per forza con chi ordina il bonifico) e la Partita IVA del soggetto economico che ha messo in atto i lavori. Particolare attenzione deve essere anche dedicata alla causale. In essa il contribuente deve riportare i precisi riferimenti di legge istitutivi della detrazione, nonché il riferimento alla fattura dei lavori, in modo da poter collegare in maniera chiara bonifico e fattura stessa.

Chi vuole approfondire l’argomento può trovare qui il post di Anfit.

EB

Tags: AnfitBonifico parlante
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