Super incentivo per l’edilizia sostenibile. La proposta di Ance

Data: 5 Febbraio 2024
Aggiornato: 5 Febbraio 2024

In un’intervista che appare sull’inserto L’Economia del Corriere della Sera di oggi 5 febbraio 2024, Federica Brancaccio, presidente di Ance, rilancia l’idea di un super incentivo. Indispensabile se si vuole ottenere entro il 2050 un parco immobiliare interamente decarbonizzato

Lanciare l’idea di un super incentivo per un’edilizia sostenibile è oggi un’iniziativa altamente impopolare, almeno tra i politici al Governo alle prese con una faticosa quadratura dei bilanci. Politici sempre dimentichi che il 34% degli investimenti del defunto Superbonus 110% è andato a finire quasi subito nelle casse dello Stato, vedi news. Dimentichi pure che buona parte della crescita stellare del PIL del 2021 e 2022 è attribuibile alle attività dirette e indirette dell’edilizia. Ovvero il Superbonus cui vengono attribuiti tutti i mali di sorta.

Ci vuole un super incentivo

Oggi ritorna sull’idea di un super incentivo per l’edilizia sostenibile Federica Brancaccio, presidente di Ance, l’associazione degli imprenditori edili. Lo fa in un’intervista a firma Andrea Ducci che appare sull’inserto L’Economia del Corriere della Sera di oggi 5 febbraio 2024. Dietro la proposta la da poco rinnovata Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, vedi news.

Gli obiettivi della EPBD

Alle tre precedenti edizioni della EPBD dobbiamo molto. Se oggi efficienza energetica e risparmio di energia sono valori imprescindibili nell’edilizia e se abbiamo una legislazione moderna in tema è proprio grazie alle diverse EPBD. Ora con la EPBD IV si cambia passo. Le nuove costruzioni già dal 2030 dovranno essere a emissioni di gas serra pari a zero. Importante sarà la riconversione del parco immobiliare esistente con impegni pressanti soprattutto a partire dal 2025 per arrivare a ottenere entro il 2050 un parco immobiliare interamente decarbonizzato.

Modello economico ragionevole

Federica Brancaccio

È chiaro che un simile impegno presuppone un modello economicamente ragionevole. “Il tema – osserva Brancaccio – è che la transizione verso il Green Deal ha un costo. Bisogna immaginare un sistema di prezzari e premialità che supportino le aziende ad affrontare questa sfida”. E ancora: “Questa opera si deve configurare come uno sforzo collettivo dove serve un sostegno finanziario, come un fondo europeo o un fondo statale. Altrimenti è velleitario e si rischia di non riuscire a rendere questo meccanismo diffuso e sistematico”.

Le imprese e la sostenibilità

Nel frattempo, assicura Brancaccio, le imprese di costruzione si stanno preparando a un percorso di decarbonizzazione. Il Centro studi di Ance ha rilevato che 81% delle aziende intervistate sull’argomento ha dichiarato di aver avviato un pacchetto di azioni nell’ambito della sostenibilità. Vedi, ad esempio, aggiungiamo noi, quanto sta facendo Assimpredil Ance in Lombardia. Quanto al super incentivo la stessa EPBD IV, rendendosi conto dell’impegno finanziario delle famiglie, invita gli Stati membri a lanciare un programma di incentivi. E nel caso degli strati sociali a povertà energetica li invita a proporre dei super incentivi, vedi news. E se non è un superbonus, poco ci manca.

Ennio Braicovich

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