L’Istituto tedesco ift, con la collaborazione di alcune associazioni di settore, ha elaborato un’EPD Modello per i produttori di serramenti, chiusure, portoni, accessori e vetri, a prezzi di assoluta concorrenza e all’insegna della semplicità burocratica. Oltre un centinaio di produttori ha già usufruito del servizio che è attivo solo da qualche mese. Un modello particolarmente interessante per piccole e medie aziende. Il servizio è disponibile anche per le aziende estere. Il certificato può essere emesso anche in italiano.
Per partecipare a progetti di edilizia pubblica soggetti ai CAM e ai PNRR, a progetti di edilizia privata soggetti alla certificazione Leed, Breeam o DGNB, diventano essenziali le dichiarazioni ambientali di prodotto, in breve EPD, Environmental Product Declaration.
Perché le EPD?
Le EPD sono un primo importante passo per dimostrare la sostenibilità di un prodotto da costruzione. Sostanzialmente l’EPD descrive l’impatto ambientale di un prodotto lungo l’intero ciclo di vita. E questo vale anche per prodotti come finestre, porte, facciate continue, portoni, chiusure oscuranti, vetri. Le EPD si basano su un’analisi del ciclo di vita (LCA, Life Cycle Analysis) e contengono informazioni sugli impatti ambientali di consumo energetico, uso dell’acqua e potenziale di effetto serra.
La via maestra per un’EPD
Per ottenere l’EPD per le proprie produzioni le aziende possono intraprendere una strada, diciamo, personalizzata per ottenere una EPD specifica, su misura basata sui propri parametri aziendali (consumi d’acqua, energia…). È una strada impegnativa che offre risultati molto precisi in cambio di costi elevati. E’ la strada che ha seguito, ad esempio, il gammista Fresia Alluminio per ottenere nel 2014, prima azienda a livello internazionale, gli EPD per i propri sistemi per serramenti e facciate in alluminio. L’ha seguita di recente il produttore di infissi Isolcasa, vedi news, che ha ottenuto una propria EPD. A oggi sono pochissime le aziende italiane a d aver intrapreso questa via.
La seconda via per l’EPD
Esiste una seconda strada che consiste nell’adozione di un’EPD ad ombrello. E’ la via che hanno intrapreso nel decennio scorso i produttori di sistemi per finestre in PVC più qualche grande produttore di serramenti in PVC. È un percorso che offre un risultato discreto basato sui parametri di gammisti del PVC grandi e piccoli e di grandi produttori di infissi aderenti allo schema sviluppato da EPPA, l’associazione dei produttori di sistemi. I dati di base provengono, quindi, da aziende assolutamente non omogenee e sono ritenuti poco accurati. Comunque meglio di niente.
La terza via: le EPD modello
Da qualche settimana la offre l’istituto tedesco ift Rosenheim che l’ha elaborata assieme alle associazioni VFF dei serramentisti, Bundesverband ProHolzfenster (finestre in legno), BF (vetrai), FVSB (produttori di ferramenta e serrature), e il marchio di qualità RAL-Gütegemeinschaft. Fondi per lo sviluppo del progetto sono giunti dall’ente statale BBSR. L’obiettivo del progetto era lo sviluppo di un’EPD pratica da ottenere, poco costosa e più affidabile per le aziende di piccole e medie dimensioni, artigianali in particolare. Per queste aziende il solo raccogliere i dati di partenza per le EPD rappresenta un notevole carico amministrativo. L’idea di base è che i dati di base (consumi di energia, acqua, potenziale di effetto serra) sono sostanzialmente simili per gruppi di aziende omogenee dal pnto di vista produttivo.
14 EPD modello
Il risultato finale del progetto sono 14 modelli di EPD (al momento). Tuttavia, prima di arrivare ai modelli ift ha dovuto sviluppare i cosiddetti PCR, Product Category Rules, Regole per la Categoria di Prodotto, per i diversi prodotti da costruzione. Sono i paletti che fissano i principi e i requisiti per la stesura delle EPD di una specifica categoria di prodotto. Alla base di una EPD vi sono due norme, la EN ISO 14025 e la EN 15804 nonché le Linee guida NA-01/3 per la preparazione di EPD di tipo III preparate dall’ift Rosenheim.

I dati medi
Per le EPD modello, i tecnici di ift hanno rilevato i dati di diverse aziende e hanno ricavato i valori medi. Essi riflettono una media di settore o di associazione. Le EPD modello si riferiscono ai prodotti con il maggiore impatto ambientale (approccio “worst case”, il caso peggiore) e sono calibrate prudenzialmente con un margine di sicurezza. Ciò garantisce che le EPD siano appropriate per la maggior parte dei produttori. Le EPD modello vengono generate sulla base dei valori medi, che possono essere trasferiti ad altri produttori con un minimo sforzo.

Come procedere per le EPD Modello
I moduli d’ordine ift per le EPD modello consentono di generare in modo semplice ed economico una EPD. Il modulo comprende 10 domande cui deve rispondere l’azienda che desidera l’EPD. In questo processo, le EPD vengono generate in modo rapido ed economico sulla base di un EPD modello. Questo sistema è particolarmente adatto per le aziende artigianali e di medie dimensioni. Il prerequisito per la generazione di una EPD sulla base di una EPD modello è il pieno rispetto delle Condizioni d’uso per la generazione di EPD modello. Per la creazione di una EPD modello sono necessari i seguenti documenti:
• Modulo d’ordine compilato e firmato
• Logo aziendale (formato: PNG, JPG o GIF in modalità RGB)
Clicca qui per informazioni (da annotare la presenza di uno sconto speciale dal 28.11 fino al 31.12.2025)
I costi
Le EPD possono essere utilizzate come base per le certificazioni ambientali di edifici (DGNB, LEED, BREEAM) e per partecipare a bandi di gara, come i CAM, e programmi sovvenzionati da incentivi. Sono valide 5 anni e sono incluse nella banca dati ÖKOBAUDAT del Ministero Federale tedesco. Il costo per i membri delle associazioni coinvolte, citate in precedenza, è di 1.390,00 € + IVA. Per le aziende non socie il prezzo leggermente più alto: 2.390,00 €). Dopo la compilazione del modulo d’ordine che è in inglese (e il pagamento del servizio), i dati vengono controllati dall’Istituto. Se tutto è in ordine, l’ift emette l’EPD modello. Questo potrà essere disponibile in varie lingue. Per fortuna, per i produttori della penisola l’EPD potrà essere anche in italiano. Così ci assicurano dall’ift Rosenheim
Chi ha già l’EPD Modello?
C’è un variegato mondo di produttori, per lo più tedeschi, che ha già ottenuto l’EPD modello. Grandi e piccoli. Sono oltre un centinaio. Si va da gammisti dell’alluminio come heroal, a produttori di porte e portoni come Hörmann KG, a produttori di finestre da tetto come Roto Frank DST Produktions, ad accessoristi come Siegenia, a produttori di sistemi di tenuta come Iso-Chemie, a produttori di vetro come AGC Glass europe, Glas Trösch e Guardian Glass e a produttori di astine isolanti per il taglio termico come Ensinger, Gargiulo e Technoform Bautech.
Qui la banca dati che contiene i nomi delle aziende che hanno ricevuto l’EPD modello.
Non solo tedeschi
Sorprenderà più di un operatore nostrano la presenza di operatori non tedeschi. Si va dal produttore olandese di porte e portoni ConDoor Group B.V., al produttore danese di porte sezionali Lindab A/S, al produttore sloveno di porte d’ingresso Inotherm e a due produttori croati di finestre in legno: Lokve doo e Pana doo. E perfino due estrusori bosniaci di alluminio: Emerus e Feal d.o.o. Nessun italiano, finora.
Ennio Braicovich
Post correlati







